“La tristezza rosa è la tristezza delle acciughe bianche. È la tristezza della privazione, del fare a meno, del dover deglutire quando la tua gola è stretta come la punta di un ago; è la tristezza dei funghi nati con la testa troppo grassa rispetto al corpo, la tristezza di quando le suole si staccano dal tuo unico paio di scarpe o dal tuo paio preferito, non fa differenza, la tristezza rosa non può essere misurata da un presentatore di quiz, è la tristezza della vergogna quando non hai fatto niente di sbagliato, la tristezza rosa non è colpa tua, e anche se può essere causata dal più piccolo spasimo, è l’immensa chioma arruffata sull’albero genealogico della tristezza, le cui radici lontane ricordano un gigantesco calamaro con gli occhi grandi come palloni da calcio.”