“La tristezza verde è la tristezza vestita per la laurea, è la tristezza di giugno, dei tostapane lucidi quando escono dalle loro scatole, la tavola apparecchiata per una festa, il profumo delle prime fragole e gli arrosti gocciolanti pronti per essere divorati; è la tristezza di quello che non si percepisce e quindi non si prova mai e di rado viene espresso, solo ogni tanto da chi balla la polla e dalle bambine che, imitando le nonne, decidono chi terrà il loro coniglietto quando moriranno. La tristezza verde non pesa più di un fazzoletto pulito, è il silenzio funebre delle ossa sotto il tappeto verde di erba ben tagliata su cui lo sposo e la sposa avanzano gioiosi.”